Carlos Gomes

MestreCG

Il talentuoso maestro e compositore Carlos Gomes, è nato l’11 luglio del 1836 nel paesino di Vila Real de São Carlos, attualmente Campinas, in Brasile.

I suoi genitori d’origine molto umile, furono il Maestro Manuel José Gomes e  Fabiana Maria Jaguari Cardoso (che ebbero 26 figli).

Sin dall’infanzia, il suo talento e le sue aspirazioni musicali furono stimolate grazie a suo padre, direttore della banda cittadina, ed anche dal fratello maggiore, José Pedro, anch’egli direttore (che poi diventò il suo principale punto di riferimento e consigliere della sua carriera artistica).

La felice intuizione del padre fu premiata quando, ancora giovanissimo, Gomes raggiunse il successo a São Paulo con l’Inno Accademico e con la modinha (genere musicale brasiliano, derivato dalla moda portoghese – termine dal quale deriva il nome -, una canzone melodica degli ambienti di corte diffusa nel XVII secolo) Quem sabe?  del 1860.

Su consiglio di suo fratello maggiore José Pedro, Antônio visitò la Corte, dove l’imperatore Dom Pedro II, vedendo la sua dote musicale, lo prese come suo protetto, poiché aveva un noto interesse per gli artisti e gli intellettuali brasiliani. Questo gesto dell’Imperatore rese possibile a Gomes lo studio presso il Conservatorio di Musica di Rio de Janeiro, dove frequentò la classe di composizione di Gioacchino Rossini.

Dopo essersi diplomato con lode, Carlos compose la sua prima opera, A Noite do Castelo (settembre 1861), il cui debutto ottiene grande successo al Teatro Lirico Fluminense, a Rio de Janeiro.

Continuò i suoi studi presso il Conservatorio di Rio de Janeiro, dove furono presentate le sue prime opere: A noite do Castelo (1861) e Joana de Flandres (1863).

Due anni dopo, il successo si ripeté con la sua seconda opera, Joana De Flandres, considerata ancora migliore della prima. Con questi due pezzi l’Imperatore ne fu convinto a concedergli una borsa di studio per studiare presso il Conservatorio di Musica a Milano, dove studiò con Lauro Rossi e Alberto Mazzucato.

Arrivò a Milano il 9 febbraio 1864. Iniziò a studiare e finì il corso di studi in tre anni – anziché in quattro – conseguendo il titolo di Maestro Compositore nel 1866. Scrisse le musiche per la rivista Se sa minga di Antonio Scalvini che lo resero famoso. Nel 1868 seguirono quelle per la rivista Nella luna.

Risale a quel periodo O Guarani, la sua prima opera, il cui tema fu tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore brasiliano José de Alencar. La sua prima rappresentazione si svolse nel maggio del 1870 presso il Teatro alla Scala di Milano, col titolo Il Guarany. Successivamente l’opera fu portata in scena nelle principali capitali europee. Ciò consacrò l’autore e gli diede la reputazione di uno dei più importanti compositori lirici dell’epoca; i critici paragonarono il musicista brasiliano ai grandi maestri europei, come Rossini e Verdi. Anche il re d’Italia, Vittorio Emanuele II, elogiò il creatore dell’opera.

Prima della fine del 1870, Gomes ritornò in Brasile dove organizzò la première di Il Guarany a Rio de Janeiro, riportando lo stesso successo.

Di ritorno in Italia, Carlos Gomes sposò la pianista italiana Adelina Peri, e incominciò la composizione della sua seconda opera, Fosca, il cui debutto avvenne presso la Scala, il 16 febbraio 1873, ma non riscosse il consenso del pubblico.

Il 21 marzo 1874, presso il Teatro Carlo Felice di Genova, andò in scena il Salvator Rosa, che riscosse grande successo e che aprirà la stagione di carnevale 1876-77 in almeno sette dei più importanti teatri italiani.

Gomes scrisse l’inno Il saluto del Brasile per il centenario dell’indipendenza americana, che venne eseguito a Philadelphia, il 4 luglio 1876 dal maestro Gilmore.

Negli anni successivi si dedicò alla revisione di Fosca, che ripresentò alla Scala nel 1878; i critici furono benevoli, ma ancora l’opera non conquistò il pubblico, e non venne ripresa in altri teatri. Il 27 marzo 1879 fu rappresentata al Teatro alla Scala Maria Tudor, un’opera su libretto del poeta “scapigliato” Emilio Praga e Arrigo Boito. Ma la scelta del personaggio fu un fiasco.

La carriera italiana di Gomes si poteva considerare finita. Infatti, Gomes ritornò in Brasile nel 1883, e fu accolto ed omaggiato in ogni città in cui si presentava. Quando ritornò in Italia, dopo aver abbandonato varie opere appena iniziate, si dedicò alla composizione di un’opera sulla lotta contro la schiavitù, ispirato dalla liberazione degli schiavi neri in Brasile (dove l’abolizione alla schiavitù fu ottenuta nel 1888), che prese il titolo de Lo Schiavo, opera che debuttò nel 1889 e che andò in scena a Rio de Janeiro, dopo vani tentativi di farla debuttare in Europa. È l’ultimo grande successo del compositore. Quello stesso anno fu proclamata la Repubblica del Brasile, e Carlos Gomes ripartì per l’Italia. Fedele alla monarchia e a Dom Pedro II, Gomes rifiutò l’opportunità a lui data dal presidente Deodoro da Fonseca di comporre il nuovo Inno Nazionale Brasiliano. Negli anni successivi compone l’opera Condor (Teatro alla Scala, 1891) e la cantata Colombo (Teatro Municipale di Rio de Janeiro, 1892), per la festa di commemorazione del IV Centenario della Scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo.

Invitato dal governatore dello stato brasiliano del Pará per dirigere il Conservatorio di Musica, il maestro Gomes lasciò definitivamente l’Italia, e accettò l’incarico.

Antônio Carlos Gomes purtroppo, già anziano e malato, morì poco dopo il suo arrivo a Belém, il 16 settembre del 1896.

Tuttora la musica di Carlos Gomes s’inserisce pienamente nella storia dell’opera italiana del secondo Ottocento, per formazione e produzione di tematica brasiliana e di stile italiano. Ispirata sostanzialmente alle opere di Giuseppe Verdi, Gomes oltrepassò le frontiere e trionfò in patria e in Europa.

Ma oltre alle otto opere, ha composto canzoni (3 libri), pezzi corali e per pianoforte. Gomes, oltre ad essere stato il maggior compositore brasiliano, fu anche un brillante rappresentante della scuola operistica italiana fondata da Giuseppe Verdi.

Verso il 1993 l’opera O Guarani quasi dimenticata, ritornò sui palchi europei grazie a Werner Herzog, presso l’Opera di Bonn, con Plácido Domingo nel ruolo di Peri.

Le opere di Gomes continuano ad essere inseriti nei concerti di spicco internazionale, basti citare il famoso maestro italiano Giuseppe Sinopoli (1946-2001), il quale ad esempio, era abituato ad aprire alcuni concerti in Germania con le ouverture delle opere Fosca e Il Guarany.

O Guarani

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