E’ in arrivo la riedizione de “La casa dei naufraghi”, di Guillermo Casas

“Sono scappato dall’isola e da tutto ciò che le appartiene. Non sono un esiliato politico. Sono un esiliato totale.” William Figueras è un uomo in fuga. Dalla cultura, dalla musica, dalla letteratura, dalla televisione, dalla storia e dalla filosofia di Cuba. È arrivato a Miami con in tasca nient’altro che le edizioni rilegate dei Romantici inglesi e l’illusione, coltivata al buio della sua mente, che nella Grande America riuscirà a scrivere senza paura  delle persecuzioni.
Ma William è malato di nervi e dopo il confino le voci che sente gli rimbombano forte nella testa. Talmente tanto che la zia che lo ospita deve arrendersi: “Non si poteva fare di più,
lui avrebbe capito”. La casa in cui viene deportato è una clinica ai limiti della realtà, un rifugio disumano dalle atmosfere asfissianti in cui i matti sono vittime condannate a una quotidianità primitiva. Non c’è salvezza, via di scampo, anche se la libertà urla al di là di quelle porte. Un giorno la pallida Francis arriva tra gli Idioti e con lei il ricordo in carne e ossa dell’amore. La speranza scioglierà per poco il gelo di quell’ultimo passaggio nella casa, e la vita riprenderà a scorrere come non aveva mai fatto prima.
Romanzo autobiografico, estremo e commovente, un classico della letteratura cubana tradotto in tutto il mondo, torna in libreria in una nuova edizione.
La casa dei naufraghi ha ispirato il film If You Saw His Hearth con Gabriel García Bernal, presentato in concorso al Toronto Film Festival (2017) e al Festival Internazionale del Cinema di Varsavia (2017), dove ha vinto il premio per la Miglior Regia.

Guillermo Rosales

Guillermo Rosales, scrittore e giornalista bandito dal governo per la sua dura opposizione al totalitarismo cubano, fugge dal carcere negli anni Ottanta per trasferirsi a Miami, dove si toglierà la vita nel 1993.

Malato di schizofrenia, al confino politico, in esilio dagli affetti, viene rinchiuso in una clinica psichiatrica dalla quale non farà mai ritorno.
Muore all’età di 47 anni. Prima di uccidersi, distrugge la maggior parte dei suoi scritti.
Sopravvivono solo due romanzi La Casa dei Naufraghi, un testo rimasto segreto durante tutta la sua vita, sovversivo dopo il suicidio, è considerato il suo capolavoro, e Il Gioco della Viola (Fandango 2013).

 

 

 

 

 

 

“Una lettura fondamentale. Leggere questo libro è un doveroso atto di giustizia.”
Il Fatto Quotidiano
“L’occhio di Rosales sulla propria realtà è crudele senza nostalgia del passato.”
La Stampa
“Un potente motore di coinvolgimento umano e trasfigurazione narrativa.”
Lettera 43
“La Casa dei Naufraghi è sicuramente
un romanzo unico all’interno della letteratura cubana
dell’esilio degli ultimi quaranta anni.”
WUZ