Meira Delmar

 Ricordiamo oggi l’anniversario della scomparsa della poetessa Olga Isabel Eljach Chams conosciuta con lo pseudonimo di Meira Delmar, nasce a Barranquilla il 21 aprile del 1922. Libanese di origini, figlia di Julian E. Chams e Isabel Eljach, è considerata uno dei poeti colombiani più importanti del XX secolo e una delle maggiori rappresentanti femminili.
Frequenta il Liceo della sua città natale, studia letteratura al Centro Studi Dante Alighieri di Roma oltre che musica alla Scuola di Belle Arti dell’Università dell’Atlantico. Conosce e ama i grandi poeti del Sud: Gabriela Mistral , Alfonsina Storni , Agustini e Juana de Ibarbourou ma anche Gustavo Adolfo Bécquer , Pablo Neruda , Aurelio Arturo , Raúl Gómez Jattin , Miguel de Cervantes e Miguel Iriarte. A nove anni si trasferisce con la famiglia in Libano, dopo un lungo viaggio (forse quello descritto nella poesia Immigranti).
Inizia a scrivere poesie all’età di 11 anni e quando nel 1937 pubblicano le sue prime poesie – Tú me crees de piedra, Cadena, Promesa e El regalo de la lluvia – vengono pubblicate sulla rivista di L’Avana «Vanidades», adotta uno pseudonimo per nasconderlo ai suoi genitori: Delmar (raramente scritto Del mar) in omaggio al suo amore per il mare e Meira come variazione accettabile del nome arabo Omaira. Su richiesta e insistenza dei suoi amici, nel 1942 pubblica il suo primo libro Alba de olvidoin una cinquantina di copie e nel 1999 questa opera viene ricompresa tra le cento migliori opere colombiane del XX secolo; Meira è l’unica donna che appare nella sezione poesia.
Mesi dopo quella prima pubblicazione, decide di inviare una lettera con una sua poesia e il libro a Juana de Ibarbourou, momentaneamente residente a Montevideo, per ottenere un parere e quella risposta è stata il motivo che la spinse a continuare a scrivere.
Nel 1944 pubblica il suo secondo libro, Sitio del amor, seguito nel 1946 da Verdad del sueño. Nel 1950 debutta in concerto e l’anno seguente pubblica un nuovo libro, Secreta Isla con cui raggiunge una piena maturità.
Dal 1958 e per trentasei anni è direttrice della Biblioteca Pública Departamental del Atlántico; oggi, per decreto governativo questa porta il suo nome, come pure altri edifici.
Dal 1980 in poi onorificenze e titoli si moltiplicano, fino al riconoscimento della Medaglia Simón Bolivar, assegnatale dal Ministero dell’Educazione, il più alto che governo può concedere.
Muore a Londra il 18 marzo del 2009.
Non si è mai sposata perchè diceva di aver sempre aspettato l’amore ma non è mai arrivato, però si riteneva fortunata per le tante e grandi amicizie di cui era circondata.
In suo onore è stato creato nel 2008 il Premio Nazionale di Poesia Meira Delmar per valutare, riconoscere e determinare il più importante libro di poesie pubblicato e scritto da un poeta colombiano, residente nel paese o all’estero.
“Lascio la vita come un mazzo di rose / che s’abbandona per proseguire il cammino / e alla morte che starà / dietro di me, seguendomi / andranno tutte le cose amate / il silenzio che ci univa/ l’amore forte che non avrebbe mai potuto vincere il tempo / la ruvidezza delle tue mani / le sere in riva al mare, le tue promesse. ”

Questo l’addio di Meira, con quel modo suo di scegliere le parole a formare versi.
E poichè è una mia traduzione, vi riporto il testo originale, tratto dal blog a lei dedicato:

“Yo dejaré la vida como un ramo de rosas/ que se abandona para proseguir el camino/ y emprenderé la muerte/ detrás de mí, siguiéndome/ irán todas las cosas amadas/ el silencio que nos uniera/ el arduo amor que nunca pudo vencer el tiempo/ el roce de tus manos/ las tardes junto al mar, tu palabra”.

Tutte le poesie che ho letto di questa autrice, confermano le notizie trovate: una penna davvero felice per espressività e contenuti e quella proposta ne è un esempi.
Un peccato che sia stata tradotta solo frammentariamente, che vadano persi così tanti versi.

Fonte: /natakarla.blogspot.it

“De paso”. Recital de Meira Delmar