Alberto Ginastera

Alberto Ginastera, Compositore argentino nato a Buenos Aires l’11 aprile 1916, scomparso a Ginevra, il 25 giugno 1983. Tra i più importanti e originali compositori sudamericani del XX secolo, Alberto Ginastera svolge un ruolo determinante nello sviluppo della musica in Argentina; promuove attivamente l’educazione musicale nel suo paese e istituisce numerosi conservatori e centri di studio. Autore di lavori teatrali, sinfonici e da camera, si ispira dapprima al folclore sudamericano poi, nella maturità, adotta un linguaggio aperto anche alle tecniche delle avanguardie europee.

Figlio di emigranti, il padre originario della Catalogna, la madre italiana, Alberto Ginastera studia presso il Conservatorio Williams di Buenos Aires diplomandosi in composizione nel 1938. Presto viene indicato come il maestro più rappresentativo del nazionalismo musicale argentino. Docente alla Scuola di Musica dell’Università Cattolica Argentina e all’Università di La Plata, ha tra i suoi allievi musicisti di gran nome tra cui, nel 1941, Astor Piazzolla.
Dal 1945 al 1947 Ginastera soggiorna negli Stati Uniti dove ritornerà dopo il golpe militare del 1966; nel 1971 si stabilisce definitivamente a Ginevra con la sua seconda moglie, la violoncellista Aurora Natola.
La sua produzione musicale abbraccia quasi tutti i generi musicali, dal concerto alla musica da camera, dal balletto alla musica da film; il suo repertorio comprende in totale cinquantacinque opere, molte distrutte per il suo spirito perfezionistico.
Vecchi ritmi e melodie popolari si fondono con istanze moderne pur mantenendo la loro identità; alcune composizioni incorporano temi nazionalistici ispirati al Gaucho, importante figura nella storia delle pampas argentine.
Dal punto di vista stilistico, l’opera di Ginastera si presenta suddivisa secondo tre periodi creativi, sembra da lui stesso così definiti: “Nazionalismo oggettivo”, “Nazionalismo soggettivo” e “Neo Espressionismo”.
Il Nazionalismo oggettivo, grosso modo dal 1934 al 1947, si svolge sotto il segno della musica di matrice popolare; gli elementi più caratteristici delle culture precolombiane, i temi folcloristici della tradizione sono elaborati da Ginastera in analogia all’operato di Béla Bartók, Manuel de Falla e Igor Stravinsky. Il balletto Estancia e le Danze argentine per pianoforte sono le opere più significative di questo periodo.
Il Nazionalismo soggettivo si attua nel decennio successivo; sulla scorta dell’esperienza maturata negli USA, Ginastera sperimenta nuove forme e rielabora in maniera più personale le tradizioni della musica argentina senza, tuttavia, abbandonarle completamente. Rimangono i forti contrasti ritmici che contraddistinguono il suo stile. Tra le opere di questa seconda fase sono particolarmente interessanti la Terza Pampeana per orchestra e la Prima Sonata per pianoforte.
Neo Espressionismo è il termine che definisce l’ultimo periodo creativo di Ginastera; la tradizione argentina, sotto nuovi stimoli tecnici e stilistici, subisce una forte astrazione. I temi e i ritmi del folclore diventano rarefatti, non immediatamente percepibili; restano costanti, tuttavia, alcuni elementi tipicamente argentini: i ritmi ossessivi e gli adagi meditativi che suggeriscono la quiete delle pampas. Tra i lavori più importanti di questo periodo si ricordano l’opera lirica Bomarzo, il Secondo Concerto per violoncello e orchestra e la Sonata per chitarra, composta nel 1976, caratterizzata dall’uso del cosiddetto “accordo naturale”, ottenuto cioè suonando simultaneamente le corde vuote; è anche interessante la “Cantata para América mágica”, composta nel 1960 per soprano e strumenti a percussione.

Danzas Argentinas
Horacio Lavandera, pianoforte

Fonte: diesisebemolle.wordpress.com/2015/02/08/alberto-ginastera/