Questa settimana ricordiamo il II aniversario dellìassassinio del noto ambientalista messicano Isidro Baldenegro López (18 marzo 1966, Sierra Madre Occidentale, Messico – Assassinio: 15 gennaio 2017, Colorado de la Virgen, Messico), premio Goldman 2005 e leader della comunità degli indios Tarahumara, è stato trovato morto a casa di un parente nel suo villaggio Coloradas de la Virgen.
L’attivista, secondo le ricostruzioni, era da poco tornato nel suo luogo natio per far visita ad uno zio dopo un lungo periodo di esilio a causa delle numerose minacce di morte ricevute ed è stato ucciso con sei colpi di arma da fuoco da un uomo identificato come Romero Rubio Martínez domenica 15 gennaio. Il corpo crivellato dai proiettili è stato trovato solo tre giorni dopo l’assassinio.
Baldenegro è stato il secondo vincitore del Goldman Prize ad essere assassinato. Il 3 marzo 2016 l’honduregna Berta Cáceres aveva subito la sua stessa sorte. I due malcapitati, purtroppo, non sono i soli ambientalisti ad essere stati vittima di omicidio. Secondo l’Ong Global Witness nel 2015 sono stati uccisi 122 attivisti in America Latina durante il tentativo di proteggere il proprio popolo dalla costruzione di dighe, miniere, località turistiche e dal disboscamento.
Isidro ha dedicato la sua vita in difesa delle montagne Sierra Madre, uno degli ecosistemi più ricchi di biodiversità del mondo. Da tempo le foreste della zona sono state prese di mira dai narcotrafficanti per la coltivazione della marijuana, dai taglialegna illegali e dagli allevatori privi di scrupoli che hanno distrutto il 99% delle foreste della regione costringendo i Tarahumara a vivere in aree sempre più piccole e isolate.
Baldenegro era consapevole fin da giovane dei pericoli che il suo attivismo comportava, ma nonostante ciò decise di difendere in maniera del tutto pacifica i territori della sua comunità e di portare avanti la missione di suo padre Julio anche lui morto assassinato nel 1986 perché si oppose alla deforestazione.
Nel 1993 egli istituì un movimento di resistenza popolare non violenta che attraverso numerose marce e sit in riuscì a contrastare le organizzazioni criminali ree del disboscamento delle foreste locali. Tra i più grandi successi di Baldenegro possiamo ricordare il divieto temporale di abbattimento di alberi nella zona da parte del Governo ottenuto nel 2002 e lo speciale ordine del tribunale che vietava la deforestazione nella zona del 2003.
I suoi successi aumentarono la persecuzione nei suoi confronti. Nel 2003 venne ingiustamente accusato di possesso di armi e droga e in seguito arrestato. Dopo il rilascio avvenuto grazie agli appelli di Amnesty 15 mesi dall’arresto Baldenegro fondò un’organizzazione di giustizia ambientale e nel 2005 vinse il Goldman Environmental Prize. Col passare degli anni le minacce nei suoi confronti si infittirono e fu, pertanto, costretto a lasciare il suo amato villaggio ed esiliarsi dalla sua comunità.
La morte di Baldenegro ha indignato la sua comunità e il mondo intero.Nonostante le numerose minacce e i soprusi ricevuti non si è mai fermato nella sua lotta ambientalista e questo fa di lui una fonte di ispirazione per tante persone che lottano per proteggere l’ambiente e i diritti delle popolazioni indigene. Un esempio per tutti, addio Isidro.
Fonte: www.liberopensiero.eu
Vincenzo Nicoletti