Maestra Teresita Gómez

Un día como hoy 9 de mayo pero de 1943 nació en Medellín, Colombia, una Mujer, Madre, Concertista y Maestra de vida: Teresita Gómez. Desde estos lares le deseamos muchos años más de vida y que siga deleitándonos con su maravillosa música.

La historia de la niña prodigio empieza en 1943, cuando María Cristina González, joven madre soltera de apenas dieciocho años, dio a luz a una bebé de ascendencia afrocolombiana en un hospital de Medellín. Se ha confabulado mucho respecto a que la madre habría abandonado Teresita en su primerísima infancia, lo cierto es que la bebé quedó al cuidado de los médicos del hospital, mientras esperaban que alguna persona se interesase en adoptarla, pues su madre carecía de condiciones para criarla. Al poco tiempo se presentó el señor Valerio Gómez y su esposa, María Teresa Arteaga, quienes adoptaron y bautizaron a la niña con el nombre de Teresa Gómez Arteaga.

Habiendo sido sus padres adoptivos de estirpe muy humilde, pues ambos trabajaban como porteros del Palacio de Bellas Artes de Medellín, donde también tenían su casa, la niña creció en este ambiente y, siendo aún pequeñita a menudo acompañaba a su padre en las rondas nocturnas de vigilancia. Estos recorridos la acercaron al piano de cola. En vista que estaba prohibido tocar el piano sin la autorización de los profesores, Teresita se las ingeniaba y para que nadie la viera, por la noche se sentaba a tocarlo ante la mirada cómplice de su padre.

Un factor muy importante es que haya vivido su infancia en un ambiente cultural en su formación: palcos, instrumentos musicales (sobre todo pianos), cantos y ballet, estos elementos acompañados por su fuerza, sensibilidad, inteligencia, constancia y memoria, la llevaron a tocar el cenit de los pianistas más afirmados.

Es muy curiosa la predisposición nemomática de Teresita, es decir utilizaba su memoria auditiva, táctil, fotográfica y muscular mientras observaba cómo se dictaban las clases, memorizaba las partituras y aprendía a tocar de oído. A los cuatro años ya había iniciado su formación pianística en el Instituto de Bellas Artes de Medellín, con dos profesoras que brillaron con luz propia: Marta Agudelo de Maya y la italiana Annamaria Pennella, Su bagaje musical le valió para ofrecer su primer concierto solista, cuando tenía solamente diez años,

Sus estudios superiores de piano los realizó en la Universidad Nacional de Colombia con la pianista Tatiana Goncharova e Hilde Adler entre 1959 y 1962. En la Universidad de Antioquía estudió con Harold Martina, mientras que en 1966 se graduó con el máximo de votación como Concertista y Maestra de piano.

Bajo la presidencia de Belisario Betancur fue Agregada cultural de la Embajada de Colombia en la ex RDA República Democrática Alemana (1983-87), que fue su plataforma desde donde divulgó la vida y obra de los más destacados compositores colombianos. Fueron años profícuos para la cultura colombiana. A este país llegó con sus tres hijos: Adriana, Mirabay y Vladimir.

En 1995 le tocó afrontar el dolor más grande para una madre: el fallecimiento de su hijo Vladimir.

Ser negra, ser pianista de música clásica y provenir de una extracción social baja, en su época era, sencillamente impensable. Y Teresita superó con creces el racismo, el machismo, las diferencias sociales, todos los obstáculos y logró ser pianista y docente de gran trascendencia en ámbito musical nacional e internacional.

Actualmente forma parte del grupo de los músicos más importantes en la historia de Colombia. En este sentido, sería muy interesante que su vida ejemplar sumada a su obra, fueran llevadas al cine; sin lugar a dudas el Séptimo Arte ayudaría a promover y difundir el talento de futuras generaciones de pianistas.

La Maestra Teresita Gómez, ejecuta: Ballade No 1 in G minor Op 23, de Chopin https://www.youtube.com/watch?v=JBvfRF7a58I

Il 9 maggio 1943 è nata a Medellín, Colombia, una Donna, Madre, Concertista e Maestra di vita: Teresita Gómez. Dalla Città Eterna le auguriamo molti altri anni di vita e che continui a deliziarci con la sua meravigliosa musica.

La storia della bambina prodigio inizia nel 1943, quando María Cristina González, una giovane madre single di appena diciotto anni, diede alla luce una bimba di origine afrocolombiana in un ospedale di Medellín. Ci sono state molte confabulazioni sul fatto che la madre avrebbe abbandonato Teresita nella sua primissima infanzia, la verità è che la piccola è stata lasciata alle cure dei medici dell’ospedale, mentre aspettavano che qualcuno fosse interessato ad adottarla, dal momento che la madre non aveva le condizioni per crescerla. Poco dopo, il signor Valerio Gómez e sua moglie, María Teresa Arteaga, si sono presentati e hanno adottato e battezzato la bambina con il nome di Teresa Gómez Arteaga.

Essendo i suoi genitori adottivi molto umili, poiché entrambi lavoravano come portieri al Palacio de Bellas Artes de Medellín, dove avevano anche la loro casa, la ragazzina è cresciuta in questo ambiente e, quando era ancora piccola, accompagnava spesso il padre mentre faceva la sorveglianza notturna. Questi giri intorno al Palacio l’hanno avvicinata al pianoforte a coda. Poiché era vietato suonare il pianoforte senza il permesso dei maestri, Teresita ci riuscì e affinché nessuno la vedesse, di notte si sedeva a suonarlo sotto lo sguardo complice del padre.

Il fatto che abbia vissuto la sua infanzia in un ambiente culturale è stato determinante nella sua formazione: scenari, strumenti musicali (soprattutto pianoforti), canzoni e balletti, questi elementi accompagnati dalla sua forza, sensibilità, intelligenza, perseveranza e memoria, l’hanno portata a toccare l’apice dei pianisti più affermati.

Decisiva è stata la memoria di Teresita poiché ha usato la memoria uditiva, tattile, fotografica e muscolare mentre osservava come si tenevano le lezioni, memorizzava gli spartiti e imparava a suonare ad orecchio. Tant’è che all’età di quattro anni aveva già iniziato la sua formazione pianistica presso l’Istituto di Belle Arti di Medellín, con due insegnanti che brillavano di luce propria: Marta Agudelo de Maya e l’italiana Annamaría Penella. Il suo background musicale gli valse il suo primo assolo concerto, quando avevo solo dieci anni,

I suoi studi di pianoforte superiore sono stati svolti presso l’Università Nazionale della Colombia con la pianista Tatiana Goncharova e Hilde Adler tra il 1959 e il 1962. All’Università di Antioquía ha studiato con Harold Martina, mentre nel 1966 si è diplomato con il maggior numero di voti come Concertista e insegnante di pianoforte

Sotto la presidenza di Belisario Betancur, è stata addetta culturale dell’Ambasciata della Colombia nell’ex Repubblica Democratica Tedesca della RDT (1983-87), che è stata la sua piattaforma da cui ha diffuso la vita e l’opera dei più importanti compositori colombiani. Sono stati anni fruttuosi per la cultura colombiana. È arrivata in questo Paese con i suoi tre figli: Adriana, Mirabay e Vladimir.

Dunque Teresita ha superato il razzismo, il maschilismo, le differenze sociali, tutti gli ostacoli ed è riuscita a diventare una gran pianista e insegnante di grande rilievo nell’ambito musicale nazionale e internazionale.

Attualmente fa parte del gruppo dei musicisti più importanti della storia della Colombia. In questo senso, sarebbe molto interessante se la sua vita esemplare, sommata al suo lavoro, venisse portata al cinema; Senza dubbio, la Settima Arte aiuterebbe a promuovere e diffondere il talento delle future generazioni di pianisti.

La maestra Teresita Gómez esegue: Ballade No 1 in G minor Op 23, de Chopin https://www.youtube.com/watch?v=JBvfRF7a58I

Fonti:

https://college.berklee.edu/events/la-gran-dama-del-piano-teresita-gomez

https://www.udea.edu.co/wps/portal/udea/web/inicio/patrimonio/lugar-para-memoria/sala-de-artes-performativas-teresita-gomez

https://www.dw.com/es/fuerza-latina-la-ni%C3%B1a-prodigio-que-creci%C3%B3-en-bellas-artes/av-60623152

http://especiales.revistaarcadia.com/homenaje-a-la-pianista-teresita-gomez/index.html

https://www.eltiempo.com/cultura/musica-y-libros/historia-de-teresita-gomez-48653

https://hjck.com/musica/especial-hjck-el-piano-y-sus-interpretes