Gianfrancesco Guarnieri

Gianfrancesco Sigfrido Benedetto Martinenghi de Guarnieri , (Milano, 6 Agosto 1934 – San Paolo, 22 Giugno 2006) è stato un attore,  regista, drammaturgo e poeta italo – brasiliano. A causa del Fascismo che aveva preso il sopravvento in Italia, nel 1936 i suoi genitori, il maestro Edoardo Guarnieri e l’arpista Elsa Martinenghi,  decidono di trasferirsi in Brasile e si stabiliscono a Rio de Janeiro. Il 2 Giugno  del 2006, mentre sta girando al Teatro Oficina la telenovela Bellissima, nella quale interpreta il personaggio di Peppe, è colpito da un malore e viene ricoverato all’ Ospedale Sirio- Libanese dove, cinquanta giorni dopo, il  22 Luglio, morirà di insufficienza renale cronica.

Biografia

Nei primi anni 50 la famiglia si trasferisce a San Paolo. Lider studentesco sin dall’adolescenza, Guarnieri comincia a fare teatro amatoriale con Oduvaldo Vianna Filho (Vianinha) e un gruppo di studenti di San Paolo che nel 1955, sotto la guida di Ruggero Jacobbi, fondano il Teatro Paulista do Estudante. L’anno seguente il TPE si unisce al Teatro Arena di San Paolo, fondato e diretto da José Renato. Da questa fusione sorge il Teatro de Arena, considerato fondamentale per la drammaturgia nazionale socialmente impegnata.

Teatro

Il suo debutto come drammaturgo è con l’opera teatrale Eles Não Usam Black-Tie, messa in scena dal Teatro Arena nel 1958. La regia è di José Renato e nel cast figurano alcuni dei grandi talenti che iniziavano a farsi notare nel teatro brasiliano come Lelia Abramo, Miriam Mehler, Flavio Migliaccio, Milton Gonçalves e lo stesso Guarnieri. Il successo è grandissimo, l’opera viene  premiata dall’allora governatore di San Paolo Jânio Quadros e l’Arena riesce così ad uscire dalla crisi finanziaria che  ormai da tempo aveva colpito il gruppo. Contemporaneamente, il regista Roberto Santos dà il via al Cinema Novo con il film O Grande Momento, interpretato da Guarnieri e Miriam Pérsia, un classico del cinema brasiliano.

Il regista Sandro Polloni commissiona a Guarneri un’opera che sarebbe stata poi messa in scena dalla compagnia di sua moglie Maria della Costa, compagnia della quale lui era il direttore. Guarnieri lascia l’Arena per qualche tempo per poter realizzare questo lavoro con Maria dalla Costa e nel 1959 viene alla luce Gimba, Presidente dos Valentes. Questo è il primo lavoro di Guarnieri sulla scena italiana e la regia va a Flávio Rangel. Guarnieri porta in scena in maniera completamente nuova, sotto forma di musical, la realtà delle favelas carioca, ispirandosi in parte alla sua esperienza di vita. La realizzazione è spettacolare e l’ opera  passerà i mesi successivi in giro per l’Europa oltre ad essere presentata al Festival das Nações, in Francia.

A Semente debutta nel 1961 al TBC, ancora una volta sotto la direzione di Rangel. L’opera, di stampo apertamente politico e completamente fuori dai canoni del TBC, abborda in modo tagliente il tema della militanza comunista, criticando tanto la destra quanto la sinistra. Sebbene potesse contare su  attori consacrati (come Leonardo Villar, Cleyde Yáconis, Stênio Garcia e Natália Timberg, oltre allo stesso Guarnieri, tra gli altri), sebbene fosse un grandioso montaggio e potesse contare sull’approvazione della critica, l’opera passerà per problemi omerici di censura, il che finirà per raffreddare l’interesse dei frequentatori dell’allora chiamato “Tempio Borghese del Teatro Paulista”  e per mandare rapidamente l’opera fuori programma. In questo stesso anno, ancora nel TBC, Guarnieri partecipa a due montaggi di Flávio Rangel: Almas Mortas, di Gogol e il primo montaggio di A Escada, di Jorge Andrade.

Nel 1962 torna all’Arena, questa volta non solo come attore e autore ma anche come proprietario. José Renato stava alternando vari lavori tra Rio e San Paolo e il Teatro Arena diventerà una società tra Guarnieri, Augusto Boal, Paulo José, Juca de Oliveira e lo scenografo Flávio Imperio. Insieme, in questa nuova fase, partecipano a varie opere, come A Mandrágora, di Macchiavelli (1962) e O Melhor Juíz, o Rei, di Lope de La Vega (1963). O Filho do Cão, del 1964, primo testo di Guarnieri dopo A Semente, abborda la questione del misticismo religioso e della riforma agraria, in un contesto politico già turbolento (l’anno del Golpe Militare). A partire da questo momento la sua carriera, così come quella di tutti gli intellettuali di sinistra, attraverserà momenti difficili. Opterà allora per l’utilizzo di un linguaggio metaforico e allegorico che prenderà corpo in montaggi come i musical Arena conta Zumbi e Arena conta Tiradentes, realizzati insieme ad Augusto Boal. Durante la decade successiva darà seguito a questo stile con opere come Castro Alves Pede Passagem (1971) e in particolare Un Grito Parado no Ar (1973) (che porta sulla scena le difficoltà che la classe artistica viveva in quel periodo) e Ponto de Partida (1976) (nella utilizzerà una città Medioevale come sfondo per mettere a fuoco la repressione dopo la morte del giornalista Wladimir Herzog), pilastri del teatro brasiliano degli anni ’70.

Negli anni ’80 la sua carriera di attore e autore  teatrale diventerà meno attiva, i testi lanciati saranno pochi. Nel 1988 scrive Pegando Fogo Lá Fora; e il 1995 sarà l’anno di A Canastra de Macário ma anche il momento in cui la sua salute gli darà i primi problemi, con un aneurisma all’aorta. Nel 1998 scrive insieme al figlio Cláudio l’opera Anjo na Contramão, e la sua ultima opera sarà A Luta Secreta de Maria Encarnação, realizzata nel 2001.

Sale sul palco per l’ultima volta il 15 agosto del 2005 (nello stesso Teatro Maria Della Costa dove 46 anni prima aveva presentato “Gimba”).  Interpreta il ruolo di Marcelo Belluomo nelle riprese dell’opera “Você tem medo do ridículo, Clark Gable?” di Analy Alvarez, con la regia di Roberto Lage, per il programma Senta que là vem comédia della Tv Cultura. Il programma, che va in onda il 24 Settembre dello stesso anno,  conta sulla partecipazione delle attrici Arlete Montenegro, Sônia Guedes, Neuza Velasco e l’attore Luiz Serra.

Scrive, nel 1960, il libretto dell’opera Um Homem Só, di Camargo Guarnieri.

È stato partner musicale di compositori come Adoniran Barbosa, Carlos Lyra, Edu Lobo, Toquinho e Sérgio Ricardo.

Televisione

A partire dalla fine degli anni ’50 inizia a conciliare la sua attività teatrale di successo con una presenza sempre maggiore in televisione e al cinema. Diventa così uno degli attori migliori e più conosciuti del paese. In televisione recita in telnovelas come A Muralha (1968) e Mulheres de Areia (1973-74), entrambe di Ivan Ribeiro Éramos Seis (1977), Jogo da Vida (1981-82), Cambalacho (1986), Rainha da Sucata (1990) e A Próxima Vítima (1995), tutte di Sílvio de Abreu, Sol de Verão (1982-83), di Manoel Carlos, Vereda Tropical (1984-85), di Carlos Lombardi, Mandala (1987-88), di Dias Gomes e Que Rei Sou Eu? (1989), di Cassiano Gabus Mendes, oltre a mini serie come Anos Rebeldes (1992), di Gilberto Braga e Incidente em Antares (1994), di Nelson Nadotti e Charles Peixoto, basata sul libro ononimo di Érico Veríssimo. Il pubblico più giovane probabilmente lo ricorda per il ruolo dell’affettuoso e divertente nonno Orlando Silva della serie per ragazzi Mundo da Lua (1991-92), scritta da Flávio de Souza.

Cinema

Al cinema, oltre ad essere il protagonista di O Grande Momento, partecipa a film come O Jogo da vida (1976) di Maurice Capovilla, Gaijin-os caminhos da liberdade (1980) di Tizuka Yamasaki, Eles não usam Black Tie (1981) di Leon Hirszman (versione della sua opera in cui questa volta interpreta il padre sindacalista), film che vince il Premio Speciale della Giuria al Festival di Venezia, A próxima vitima (1983) di João Batista de Andrade, Beijo 2348/72 (1990) di Walter Rogério e O quartilho (1995) di Fábio Barreto. Il suo ultimo film sarà Contos de Lygia, del ’98, in cui reciterà con Natália Thimberg sotto la regia di Del Ranger.

Famiglia

Guarnieri si sposa per la prima volta nel 1956 con la giornalista Cecília Thompson, dalla quale ha due figli, Paulo e Flávio Guarnieri, entrambi attori. Dalla sua compagna degli ultimi 40 anni, Vanya Sant’Anna, ha altri tre figli, Cláudio (Cacau), Mariana (che intraprenderanno la carriera teatrale) e Fernando Henrique. Gianfrancesco Guarnieri avrà sette nipoti.

Politica

È stato segretario Culturale della città di San Paolo fra il 1984 e il 1986, durante il governo di Mário Covas, periodo nel quale cercò di valorizzare le azioni comunitarie.

Lavori televisivi

  • 2006 Belíssima – Pepe
  • 2004 Metamorphoses – Dr. Eugênio (Rede Record)
  • 2002 Esperança – Pellegrini
  • 2000 Vidas Cruzadas – Policarpo (Rede Record)
  • 1999 Terra Nostra – Giulio Splendore
  • 1998 Meu pé de laranja lima – Manoel (Rede Bandeirantes)
  • 1998 Serras Azuis – Dr. Gross (Rede Bandeirantes)
  • 1997 Canoa do Bagre – Juarez (Rede Record)
  • 1996 Razão de Viver – Alcides (SBT)
  • 1995 A Próxima Vítima – Eliseu Giardini
  • 1994 Incidente em Antares – Pudim de Cachaça
  • 1994 Pátria Minha
  • 1993 O mapa da mina – Vicente Rocha
  • 1992 Anos Rebeldes – Dr. Salviano
  • 1991 Mundo da Lua – Vô Orlando (TV Cultura)
  • 1990 Rainha da Sucata – Saldanha
  • 1989 Cortina de Vidro – Artur (SBT)
  • 1989 Que Rei Sou Eu? – Rei Petrus II
  • 1987 Mandala – Túlio Silveira
  • 1987 Helena – Wálter Scott (Rede Manchete)
  • 1986 Cambalacho – Jerônimo “Jejê” Machado
  • 1984 Vereda Tropical – Jamil
  • 1983 Sabor de Mel – Pedro (Rede Bandeirantes)
  • 1982 Sol de Verão – Caetano
  • 1981 Jogo da Vida – Manoel Vieira de Souza
  • 1981 Rosa Baiana – Agenor (Rede Bandeirantes)
  • 1978 Roda de Fogo (TV Tupi)
  • 1977 Éramos Seis – Júlio (TV Tupi)
  • 1974 Os Inocentes – Chico(TV Tupi)
  • 1973 Mulheres de Areia – Tonho da Lua (TV Tupi)
  • 1972 Camomila e bem-me-quer – Olegário (TV Tupi)
  • 1972 Signo da Esperança – Emílio (TV Tupi)
  • 1971 Nossa Filha Gabriela – Giuliano (TV Tupi)
  • 1970 O meu pé de laranja lima – Ariovaldo (TV Tupi)
  • 1969 Dez Vidas – Tomás Antônio Gonzaga, o Dirceu (TV Excelsior)
  • 1969 Os Estranhos – Bernardo (TV Excelsior)
  • 1968 A Muralha – Leonel (TV Excelsior)
  • 1968 O terceiro pecado – Professor Alexandre (TV Excelsior)
  • 1967 A hora marcada – André (TV Tupi)
  • 1967 O tempo e o vento – Padre Alonso (TV Excelsior)

Filmografia (Incompleta)

  • O Grande Momento, (1958)
  • O jogo da vida (1976),
  • Gaijin – os caminhos da liberdade (1980),
  • Asa Branca, um sonho brasileiro (1980)
  • Eles Não Usam Black-Tie (1981)
  • A próxima vítima (1983)
  • Beijo 2348/72 (1990)
  • O quatrilho (1995),
  • Contos de Lygia (1998)

Traduzione: Roberta Lombardi