San Paolo, 9 ottobre 1893, in una città che stava crescendo, nasceva Mário de Andrade, figlio di Marialuisa e Carlos Augusto de Andrade, giornalista e nel tempo libero scrittore.
Mário de Andrade cominciò i suoi studi nel Grupo Escolar do Largo do Triunfo. Era uno studente comune che studiava normalmente senza alcuna qualità speciale. Mario esplose solo concludendo le scuole ed appassionandosi per la letteratura.
Nel 1911, sempre a San Paolo, entrò nel conservatorio drammatico e musicale e cominciò a suonare il piano come suo fratello Renato, grande promessa dell’epoca. Ma Renato morì giovane, a seguito di un incidente giocando a calcio.Tutto ciò influenzò molto Mario: rimase così choccato per la perdita del fratello che fu costretto ad abbandonare il conservatorio a causa un tremore alla mano che gli impediva di suonare. Ritornò alla letteratura. L’anno 1917 fu un anno di grandi cambiamenti per il mondo e per Mário, il padre morì all’iniziò di questo anno; successivamente pubblicò il suo primo libro Há uma gota de sangue em cada poema (c’è una goccia di sangue in ogni poema). Nel mese di novembre di quell’anno, partecipò ad una conferenza salutando l’entrata del Brasile nella grande guerra. Mário de Andrade incantò Oswald de Andrade con il suo discorso durante la conferenza.Oswald decise di incontrarlo. Ne nacque un’unione molto fruttuosa. Mario, entrando in contatto con Oswald, entrò in contatto anche con Anita Malfatti, di conseguenza, entrò anche in contatto con i quadri della giovane artista. Lo scrittore resta affascinato da questa esposizione, da questa storia raccontata da Anita.
Mário de Andrade morì il 25 febbraio 1945, a São Paolo.