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Documentari

Adolfo Pérez Esquivel, otro mundo es posible


Dir: Miguel Mirra, Argentina, 100’, 2010, V.O. Spagnolo
La sua infanzia e la sua gioventù (del Premio Nobel Pérez Esquivel) I suoi cinquant’anni con Amanda. Suo figlio e il compagno Leonardo. Il servizio di pace, giustizia, difesa dell’Ambiente e dei Popoli Originari. La prigione. Le madri de Plaza de Mayo. Il premio Nobel.Il suo impegno in Nicaragua. Il debito estero. La lotta contro l’ALCA. Il vertice dei Popoli. Haiti, molto prima dell’ipocrisia. L’Argentina. I giovani per la pace. Il saccheggio e l’inquinamento. L’America Latina. Quattro parole: Pace, giustizia, lotta e speranza. E non solo parole. Perchè un altro mondo è possibile.

A los pies de Canaima

Ashuares del Ecuador
Regia: Organización Culturas indómitas, Spagna/Ecuador 2010, 30’,
V.O. Spagnolo/Shuar, sott. Italiano.
Il documentario tratta sulla vita quotidiana del Popolo Milenario Shuar, la maggior parte di loro vivono ancora in comunità all’interno della selva amazzonica, nelle provincie di Morona – Santiago, Pastaza e Zamora Chinchaya, al sud dell’Ecuador.

Akulliku

Dir: Giselle García e Sergi Sandú, Bolivia, 2008, V.O. Spagnolo. Sott. It.

(pijchar, chacchar, embolar significa “l’atto di masticare foglie di coca” in quechua) è un documentario che ci mostra la realtà dei suoi consumatori abituali, di coloro che la coltivano e di coloro che lottano per la depenalizzazione. Medici, sociologi, antropologi e politici analizzano la problematica della coca e il fallimento da parte degli Stati Uniti sulla guerra contro le droghe; criticano apertamente le convenzioni internazionali che stigmatizzano come “tossicodipendenti” i akullikadores di coca e come “narco-terroristi” i suoi coltivatori, e collimano nella difesa di una tradizione millenaria nella regione andina, dove la coca è considerata la foglia sacra.

Apaga y vámonos/Spengi e andiamocene

Dir: Manuel Mayol, Cile, 2006, 87′, vo. spagnola, sott. francesi

Apaga y vámonos racconta dell’aggressione che viene perpetrata dalla compagnia elettrica spagnola Endesa, contro un ecosistema di rilevante valore ecologico e contro la comunità mapuche che abita le sue terre. La pellicola dimostra, attraverso le testimonianze, le politiche mafiose e assolutamente abusive ed illegali protratte da Endesa con la connivenza dello stato cileno contro i diritti umani degli indigeni, in nome del progresso e dello Stato di diritto.

Dir: Alejandra Sánchez e José Antonio Cordero, Messico, 2007, 96’, V.O. Spagnolo. Sott. Italiano.

Il documentario si concentra intorno al fenomeno della violenza sulle donne nella città di Juarez, in Messico.

Per la realizzazione del documentario, entrambi registi hanno fatto una profonda ricerca di sette anni.

Amazonas: Masato o petróleo

Dir: Jose Ramón Giménez, Perù, 2009, 52’, V.O. Spagnolo/Chayauita. Sott. Italiano.

Il masato è la bevanda che dà l’identità alla cultura indigena. Il petrolio no. Il petrolio, nonostante sia un simbolo di ricchezza, lo è anche della destrutturazione sociale e culturale, dell’inquinamento, della malattie e della morte.

“Amazzonia, Masato o petrolio’’ vuole denunciare la politica del governo peruviano contro gli indigeni e contadini della foresta, considerati cittadini di seconda categoria, ai quali invadono le terre, li si inganna e vengono tolte loro le proprie comunità per concedere le risorse alle grandi imprese nazionali e trasnazionali con l’intenzione principale di soddisfare il Trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti d’America. Ciò nonostante, la foresta ha iniziato a mobilitarsi perché vuole marcare il proprio ritmo di crescita, reclamare dignità per le persone e rispetto per la cultura.

Benedetti y otras sorpresas

Dir: Alessandra Mosca, Italia, 2004, 52’, V.O. Spagnolo, Sott. Italiano

Cast: Mario Benedetti, Dario Grandinetti, Daniel Viglietti, Eliseo Subiela.
Screenplay: Alessandra MoscaIl documentario racconta la storia di una ragazza italiana che s’innamora della poesia di Mario Benedetti durante un viaggio in Argentina. A partire da quel momento sogna d’incontrarlo e dopo sei anni d’attesa e di ricerche ci riesce intervistandolo dapprima a Venezia e poi in Uruguay. Il documentario ruota intorno alla poesia di Benedetti, al suo rapporto con il lettore, alla sua visione del mondo…

Buscando el Azul

Regia: Fernando Valdivia, Perù, 60’, V.O Spagnolo, sott. Italiano

Victor Churay sta cercando l’Azzurro. Lo cerca nella selva, ma non è facile trovarlo. Mentre Victor cerca l’Azzurro, altri cercano il petrolio, tagliano la legna, contaminano l’ambiente e uccidono flora e fauna. Victor cerca solamente l’azzurro.
È un giovane indigeno Bora che dipinge la storia e la cosmovisione del suo popolo utilizzando tinte naturali e tele estratte dalla foresta. Il suo obiettivo è “cercare l’azzurro” poiché ancora non ha trovato il pigmento naturale che gli permetta di ottenere tale colore. Un enorme contrasto con le aziende che invadono l’habitat dei popoli indigeni, mettendo a rischio la loro sopravvivenza! Per saperne di più su questi pericoli, in questo numero ci sono tutte le informazioni, anche sulle mobilitazioni indigene in atto per i diritti dei popoli originari.

César Vallejo: Poeta peruano

Dir: Danny Gavidia, Perù, 2001, 45’, V.O. Spag. Sott. Italiano

Documentario/fiction sulla vita, malattia e morte del grande Poeta. César Vallejo (1892-1938) è stato uno dei massimi interpreti della letteratura e cultura ispanoamericana. L’intellettuale peruviano studiò e insegnò all’Università Nazionale di Trujillo prima di trasferirsi in Europa dove morì, a Parigi, il 15 aprile 1938.

Coca e Identidad Cultural
Regia: Organización Culturas indómitas, Spagna/Bolivia, 2011, 30’, V.O. Spagnolo,
Da tempi immemorabili, la Foglia di Coca forma parte inseparable delle diverse Culture Andine. Il documentario
racconta la pratica millenaria e culturale di masticare foglie di coca da parte delle popolazioni indigene dei
Paesi dell’America del Sud.Sono scarsi gli aspetti della vita di questi popoli dove non sia presente la Foglia di Coca.

Con mi corazón en Yambo

Regia: María Fernanda Restrespo, Ecuador, 2012, 70’. V.O. Spagnolo, Sott. Inglese

L’8 gennaio 1988, quando avevo 10 anni, i miei genitori decisero di andare in vacanza e di lasciarmi in custodia dei miei fratelli Santiago di 17 anni e Andrés di 14. Quel giorno ero andata ad una festa per bambini e loro dovevano venire a prendermi nel pomeriggio. Si fece notte e fino all’alba stetti ferma ad una finestra, aspettando. Non arrivarono mai. Dopo un anno passato nell’ignoranza e nell’angoscia, scoprimmo che quel giorno i miei fratelli furono sequestrati, torturati, assassinati e fatti scomparire dalla polizia ecuadoriana, senza nessuna ragione. I loro corpi furono buttati nella laguna di Yambo, non li trovammo mai. Questo documentario è un viaggio personale, ma anche di memoria collettiva di una nazione segnata dalla violenza.

Contracorriente

Contracorriente: Guía de Supervivencia para Artistas en el Perú
Dir: Ann Kaneko; Giappone/USA/Perù, 2008, 64’; V.O. Spagnolo/Inglese/Quechua, Sott. Inglese
Attraverso due decadi di governi corrotti e leader incompetenti, questo film racconta la storia di quattro artisti: Claudio Jiménez Quispe scappa dal suo villaggio in Ayacucho a causa dell’insorgenza del gruppo maoista Sendero Luminoso. Realizza una cronaca di questa violenza con I suoi retabli, pale d’altari in legno tradizionali con qualche scena popolare. Alfredo Márquez, un membro della scena sotterranea degli anni ’80, produce immagini politiche provocatorie nonostante I quattro anni di carcere ingiusto. Con la caduta dell’ex presidente Alberto Fujimori, la gente criticava a peruviani-giapponesi come Eduardo Tokeshi, ciò nonostante riafferma la propria identità attraverso una serie di bandiere peruviane. Natalia Iguíñiz provoca la Chiesa Cattolica e la socialmente conservatrice classe media mostrando immagini controverse che mettono in discussione genere e classe.

Comprar, tirar, comprar

Regia: Cosima Dannoritzer; España, 2010, 75′, V.O. Sott. Inglese

Obsolescenza programmata: Viviamo in una società in cui ci è stata imposta la cultura di comprare, buttare, comprare; tutto ciò che si produce ha una data di scadenza dettata dal produttore e questo trasforma i nostri oggetti in cose inutili dopo un certo periodo, rendendo imprescindibile la loro sostituzione per qualcosa di nuovo, di migliore.

Cortázar

Dir: Tristán Bauer, Argentina, 80’, 1994, V.O. Spag.

Documentario biografico sullo scrittore argentino Julio Cortázar. E’ una ricerca di alcuni aspetti della sua vita, narrati dallo stesso autore e dall’attore Alfredo Alcón. Il film narra la sua vita quotidiana in Francia, i suoi compromessi politici nel Maggio francese del 1968 e il suo appoggio alla rivoluzione in America Latina guidata dal Che Guevara. Inoltre include una messinscena del racconto sul pugile Torito.

Cuba, el valor de una utopía

Dir: Yanara Guayasamí, Ecuador, 2007, 1.58’; V.O. Spagnolo, Sott. Italiano.

Recente lavoro cinematografico realizzato da Yanara Guayasamín. La Guayasamín, attraverso questo documentario, pone una serie di domande al pubblico tra cui :”Qual’è il tuo sogno?”.
Da 50 anni a Cuba si fa il possibile perchè questo sogno continui a vivere più di prima. Il costo di questo sogno, è stato assai elevato per un popolo che ancora oggi paga il prezzo dell’indipendenza e dell’autodeterminazione.

De Bolívar a Chávez fino alla Seconda Indipendenza

Dir: Daniel Vaca Narvaja, Documentario, Venezuela, 2009 , 70′, v.o. Spagnolo, Sott. Italiani.

Documentario storico politico sulla lotta del popolo venezuelano nel contesto dello sviluppo di emancipazione dell’America Latina, dalla fine del XVIII secolo fino ad oggi. La storia del popolo venezuelano, con i riflettori sulla rivoluzione e sull’attuale governo di Hugo Chavez.

De nadie

Dir: Tin Dirdamal, documentario, Messico, 2006, 80′, vo. spagnola sott. italiani

De Nadie , è un documentario sul passaggio degli emigrati centroamericani per raggiungere, attraverso il Messico, gli Stati Uniti. Con 7 mila dollari e una handycamquesto giovane , che mai avevano fatto un documentario, ha raccontato in una maniera diretta, semplice, l’incubo che vivono molti centroamericani ad attraversare il Messico: il treno, la migra , la polizia; e il segno di speranza rappresentato dalle donne di La Patrona. Il risultato è una storia raccontata senza grandi pretese estetiche ma, quelle stesse limitazioni estetiche creano una sensazione di vicinanza con i personaggi.

De niña a madre

Dir: Florence Jaugey; Documentario, Nicaragua, 2006; 52’, V.O. Spagnolo – Sott. Inglese . “Da bambina a donna” è la difficile storia di una ragazzina che rappresenta il comune destino di molte sue coetanee rimaste incinte e obbligate a tenere il bambino nonostante le possibili – a volte quasi sicure – complicazioni mediche. Attraverso questa storia si racconta il problema politico e sociale di un paese dove l’aborto è ancora una pratica illegale.

Digna hasta el último aliento

Di Felipe Cazals; Messico, 2004; 120’; V.O. Spagnolo – Sott. Inglese. E’ un documentario drammatico, che descrive la vita e l’opera dell’avocatessa messicana Digna Ochoa y Plácido, fino alla sua morte. Più di settanta testimoni sullo schermo risaltano in modo inoppugnabile, il percorso eroico di Digna per la difesa dei Diritti Umani. E nella stessa maniera si cerca di ricreare i numerosi incidenti che dovette subire Digna, privata della sua libertà e torturata impunemente…

Del olvido al no me acuerdo

Dir: Juan Carlos Rulfo, Messico, 2000, 74’, V.O. Spagnolo Sott. Inglese

La memoria e i ricordi di un gruppo di anziani e adulti nello stato messicano di Jalisco. Il pretesto è la ricerca di Juan, di cui nessuno ricorda nulla. Il desiderio di assemblare il puzzle in cui Juan è diventato una specie di mito, ci porta a scoprire personaggi autentici.

Il personaggio che tutti chiamano “Juan” non è altro che lo scrittore Juan Rulfo, autore di “La pianura in fiamme” e “Pedro Paramo”, due delle più importanti opere di letteratura messicana. Il film è in un certo senso, secondo il regista (figlio dello scrittore), simile al romanzo del padre, in cui anche un bambino cerca sua madre. Del olvido al no me recuerdo è per metà documentario e testimonianza sulla vita del grande scrittore messicano.

Dir: Juan Carlos Rulfo, Messico, 2000, 74’, V.O. Spagnolo Sott. Inglese

La memoria e i ricordi di un gruppo di anziani e adulti nello stato messicano di Jalisco. Il pretesto è la ricerca di Juan, di cui nessuno ricorda nulla. Il desiderio di assemblare il puzzle in cui Juan è diventato una specie di mito, ci porta a scoprire personaggi autentici.

Il personaggio che tutti chiamano “Juan” non è altro che lo scrittore Juan Rulfo, autore di “La pianura in fiamme” e “Pedro Paramo”, due delle più importanti opere di letteratura messicana. Il film è in un certo senso, secondo il regista (figlio dello scrittore), simile al romanzo del padre, in cui anche un bambino cerca sua madre. Del olvido al no me recuerdo è per metà documentario e testimonianza sulla vita del grande scrittore messicano.

El oro de Choropampa

Dir: Ernesto Cabellos; Perù; 90’; 2002; V.O. Spagnolo, sott. It
Una devastante perdita di mercurio da parte della compagnia mineraria d’oro più grande del mondo, trasforma un tranquillo paesino di contadini peruviani in una zona a rischio.
Il coraggioso e giovane sindaco guida la sua gente alla resistenza civile, per far valere i propri diritti di risarcimento sanitario e soprattutto di giustizia.

El Estado del Estado

Estado de miedo

Dir: Pamela Yates, Paco de Onís e Peter Kinoy; Perù – USA, 2005, 120′, vo. spagnola sott. it aliani

È un quadro completo di quelle che furono le violazioni dei diritti umani in Perù durante gli anni ’80 e ’90. Le forze armate, la polizia, i paramilitari e lo Stato peruviano, in nome della lotta contro Sentiero Luminoso.

El precio de la semilla
Regia: Miguel Vassy, Argentina, Brasile, 2010, 52’, V.O. Spagnolo, Sott.
Inglese.
Dai tempi della colonizzazione, le terre in Argentina appartenevano a pochi. Oggi, un nuovo modello di
sfruttamento spelle gli ultimi contadin, intossica le popolazioni e copromette la sovranità alimentare
del Paese. Il documentario é un viaggio per terre argentine che colloca in evidenza i danni provocati per
l’agroindustria.

El último soldado

Regia: Luis Romero, Panama, 2011, 52’, V.O. Spagnolo, sott. Inglese

Il documentario racconta i 100 anni d’invasione americana a Panama. Mostra la ritirata delle truppe militari, l’amministrazione del Canale e il trasferimento delle terre.
Questo documentario, oltre ad affrontare fatti storici, mostra eventi che non sono mai stati raccontati descrivendo i rapporti, i fatti e le situazioni dall’inizio della presenza statunitense fino al giorno in cui “L’ultimo soldato” lasciò il paese.
L’obiettivo del produttore è mostrare verità e menzogne di uno stato di Panama senza la presenza nordamericana e mostrare un popolo alla ricerca della propria identità, dopo aver ripreso le redini della propria terra.

 

Ernesto Cardenal: Solentiname

Dir: Modesto López, Messico, Costa Rica, Nicaragua; 2006, 87′, v.o. Spagnolo, sott. Italiani.
Un pilastro della vita e dell’opera di Ernesto Cardenal è la ricerca della divinità nella quotidianità. Nelle interviste realizzate in Nicaragua, Costa Rica e Cuba, si affronta la sua poesia, la scultura e la meravigliosa opera che realizzò in Solentiname, alla quale si unirono contadini e pescatori di queste isole, dove insieme rinacquero come pittori, artigiani, poeti e rivoluzionari.

El Regalo de la Pachamama

Dir: Toshifumi Matsushita; V.O. Quechua, Sott. Inglese/Italiano – Bolivia/Giappone 2008, 85.

Un film caldo e vibrante sull’infanzia che racconta la storia di Kunturi, un bambino Quechua tradizionale di 13 anni che trascorre la vita insieme alla sua famiglia nei dintorni di Uyuni, un lago di sale. Per svariati mesi accompagna il padre in una traversata per la Bolivia, viaggiano per “la distesa di sale” con blocchi di sale legati sulla loro mandria di lama, scambiando il minerale con altri prodotti delle Ande. Con tutte queste esperienze, Kunturi inizia a capire chi è come giovane e come Quechua. Quando il viaggio si sta per concludere, conosce una bellissima ragazza durante un festival in un posto sacro per la sua gente. I giovani sentono una lieve scossa nei loro cuori mentre condividono un sogno semplice ma profondo: attraversare il lago di sale in bicicletta. Alla fine, il bambino scopre ciò che suo padre aveva voluto dire con la frase : “Il regalo della Pachamama”.

Fasinpat

Dir: Daniele Incalcaterra, Argentina, 2004, 67’, V.O. Sp, Sott. It

“Fábrica sin patrón”.Nella provincia di Neuquén, (Patagonia argentina), la fabbrica di ceramiche Zanon, che era progredita durante gli anni della dittatura e del governo Menem, minaccia di licenziare la metà dei suoi operai per evitare la chiusura totale dovuta alla crisi imperante.

Fin del Mundo alla scoperta della Terra del Fuoco

 

Regia: Davide Demichelis – Cile, 2010, 52′ , doppiato it
C’è anche un po’ di Italia nella Terra del Fuoco. E’ l’Italia del ghiacciaio Garibaldi, della punta Biella, del monte Italia e del fiordo De Agostini. Ed è stato proprio un certo De Agostini, al secolo padre Alberto Maria, a lasciarne traccia nella “Fin del Mundo”. Fratello del fondatore della nota casa editrice, il missionario salesiano Alberto Maria De Agostini, cartografo, esploratore, alpinista, fotografo, scrittore, documentarista, è vissuto ed ha lavorato per mezzo secolo nella  Terra del Fuoco, dal 1910 al 1960. I documentari, i libri e le fotografie di De Agostini ci consegnano le ultime testimonianze di una Terra del Fuoco che non c’è più: è la Terra degli indigeni, che hanno condotto il missionario alla scoperta delle regioni più inesplorate della “Fine del mondo”. I nativi sono scomparsi, vittime dei coloni, e in partico-
lare degli allevatori. Le ultime immagini degli indios le ha girate proprio padre De Agostini, che ha cercato nutilmente di difenderli. A cent’anni dal primo sbarco di De Agostini nelle Terre Magellaniche e a cinquanta dalla sua morte.

Gabriela Mistral… El misterio de una cigarra

Dir: Luis R. Vera, Cile, 2006; 85?; vo spagnolo sott. It
Il titolo del documentario rivelatore racconta le testimonianze inedite sulla poetessa cilena. Questo lavoro, che racconta una Gabriela Mistral poetessa, ma anche madre, pensatrice e lottatrice sociale ? stato realizzato grazie alla approfondita ricerca che la regista ha effettuato sulla vita del Premio Nobel per la Letteratura 1945. La macchina da presa percorre il Cile e i diversi paesi del mondo che hanno conosciuto la passione amore, la poesia e gli insegnamenti di Gabriela. Inoltre, il documentario racchiude le testimonianze di importanti personalit? che l?hanno conosciuta tra le quali la nordamericana Doris Dana che parla per la prima volta.

Guatemala, tierra arrasada

Dir: José Gaya,Guatemala-Messico, 2005, 52’ , vo. spagnola sott. inglese

Popolo indigena: Chiapas e Guatemala

Nel  1996 si firmarono gli accordi di pace in Guatemala, dopo 36 anni di  guerra civile e più di 200 mila morti. Questo documentario dà la parola  ai testimoni del terrore più assoluto vissuto durante i primi anni ‘80.  Ci raccontano anche come la gente si organizzò per sopravvivere alla  strategia dell’esercito volta a eliminare ogni appoggio  all’insurrezione. Oggi la terra nelle mani dei proprietari  terrieri continua a provocare inquietudine tra i contadini; allo stesso  tempo, lottano contro l’impunità e si organizzano per fare causa ai  responsabili dei massacri, che ancora oggi continuano a mantenere alte  cariche di potere in Guatemala . Questo documentario ci dimostra come la  realtà superi sempre la finzione.

Historia de Rosa

Dir: Florence Jaugey, Nicaragua, 2005, 45’, V.O. Ing

A febbraio del 2003 il Nicaragua si è commosso davanti alla storia di Rosa, una bambina di nove anni che è stata violentata ed è rimasta incinta…

Febbraio 2003. Per un mese il Nicaragua ha seguito con emozione la vita di una bambina di nove anni. Il suo nome è Rosa. Povera, emigrante, violentata e rimasta incinta in Costa Rica. La sua storia ha scatenato una polemica nazionale e ci ha fatto pensare, parlare, dibattere e discutere su problemi dai quali fuggiamo per dolore, pudore o paura.

Adesso la storia di Rosa torna sullo schermo, in un documentario che porta il marchio della sensibilità sociale e la difesa delle cause giuste, marchio che viene sempre impresso alle proprie opere da Florence Jaugey, Frank Pineda e il gruppo di Camila Films. Rosita torna per non essere dimenticata.

La storia del Nicaragua è piena di cose e persone dimenticate. Per una serie di ragioni, delle quali nemmeno parliamo, dimentichiamo. E senza il ricordo del vissuto non c’è futuro per la vita. La storia di Rosa ha molto da insegnarci. E’ qui per non farci dimenticare. Per farci pensare. Per farci costruire una società migliore e vite più ricche. Un altro paese.

Intimidades de Shakespeare e Victor Hugo

Dir: Yulene Olaizola; Messico, 2008, V.O. Spagnolo, Sott. Inglese,

Sedotta e ingannata dalla figura dell’assassino che ha conosciuto e che la dipingeva nei suoi quadri quando era piccola. Alla fine Olaizola assiste impavida alla scoperta edipica di sua nonna, che costituisce l’esultante culmine del film. Rosita, elencando i dettagli della sua speciale investigazione e apportando le prove dell’inequivocabile legame tra Jorge Riosse e il “maniaco ammazza donne”, deve accettare di essere diventata, suo malgrado e senza averlo mai saputo, la perfetta complice di un serial killer. Che orrore!

José María Arguedas: Hermano, compañero de sangre

Dir: Rómulo Franco Ruiz-Bravo, Perù, 2006, 39’, V.O. Spag. Sott. It

Il video include immagini della vita dello scrittore, dati biografici, interviste a personaggi chiave ed immagini inedite degli scenari in cui ha vissuto l’autore di Los ríos profundos. I commenti della presentazione sono del decano della Facoltà di Scienze della Comunicazione, Luis Peirano; Cecilia Rivera, docente del Dipartimento di Scienze Sociali, e lo storico Antonio Zapata.

2012: La Palabra Maya

Regia: Melissa Gunasena, Guatemala, 2012, 70’, V.O. Spagnolo. Sott. Inglese

In tutto il mondo si parla della profezia Maya sul 2012, ma chi sta ascoltando i Maya?
2012: La Parola Maya è un messaggio di speranza e un richiamo all’azione. Grazie alla testimonianza di maya contemporanei di tutto il Centroamerica, dalle guide spirituali agli attivisti, leader di comunità, contadini, artisti, maestri, bambini questo documentario ci fa compiere un viaggio straordinario verso il cuore della lotta e della spiritualità Maya.

La cosecha amarga

Dir: Martín Gruttadauria; Argentina, 2005, 120’, V.O. Spagnolo; Sott. Inglese.

L’Argentina è il secondo Paese produttore al mondo di soia. Questa coltivazione occupa il 55 % della zona seminata e la sua esportazione crea quasi il 30%  delle entrate del paese per vendite all’estero. Tutto ciò che brilla, però, non è oro: il boom della coltivazione della soia è fonte di nuove e grandi ricchezze per alcuni e causa di povertà e sradicamento per molti. L’espansione della frontiera agricola e zootecnica ha messo in grave difficoltà il possesso terriero da parte dei contadini, che lavorano ed occupano in modo legittimo quelle terre…

La travesía de Chumpi/La traversata di Chumpi

Dir: Fernando Valdivia – Perú (2009). 47´, v.o. Español/Ashuar/ Subt, Inglés
Il film focalizza tre generazioni dell’etnia Achuar (selva peruviana), un bambino di nome Chumpi, suo padre Secha e suo nonno Irar, e ci racconta sul viaggio che fecero alla cascata sacra in cui i due uomini adulti hanno ricevuto visioni quando erano giovani.

Locos de la bandera/(Pazzi per la bandiera)

Dir: Julio Cardoso, Argentina, 2005, 95′, v.o. spagnola sott. italiani

Il dramma delle Malvinas visto da chi l’ha vissuto direttamente o indirettamente. Testimonianze di reduci della guerra e di persone che hanno subito la drammatica scomparsa dei propri cari, mettono in evidenza il doloroso lutto mantenuto per venti anni, che si è scontrato con il silenzio e il disinteresse della società.

Los Herederos/Gli eredi

Dir: Eugenio Polgovsky, Messico 2008, 90’, V.O. Spagnolo. Sott. Italiani.

Il documentario si svolge in sei Stati del Messico; ci mostra la difficile realtà che vivono molti bambini e bambine nel campo messicano, è un ritratto delle loro vite e della loro lotta quotidiana per sopravvivere. Le loro attività sono molto diverse: alcuni sono contadini e pastori; altri percorrono lunghi tragitti per tagliare la legna o prelevare l’acqua fin da molto piccoli; tessono; fanno mattoni e tagliano il legno per fare alebrijes.

Ereditando le tecniche e strumenti dei loro ancestri, questi bambini hanno eredato anche la miseria. Generazione dopo generazione permangono prigionieri in un ciclo di povertà. Questo documentario è realizzato con una altissima qualità di produzione, come dimostrano i numerosi premi nazionali ed internazionali ricevuti.

Los ojos cerrados de América Latina

Dir: Miguel Mirra, Argentina, 90’ , 2009, V.O. Spagnolo
Produzione: Susana Moreira
Parla dell’estrazione mineraria a cielo aperto, la soia, le monocolture e il saccheggio delle terre e dei boschi, degli sbarramenti, la devastazione itticola e la produzione di pasta di cellulosa.

E’ un campionario delle lotte popolari di resistenza di fronte a quella razzia, di fronte all’inquinamento, al dislocamento forzato delle popolazioni, alla distruzione delle produzioni regionali e delle fonti di lavoro per milioni di latinoamericani. E’ stato girato in dieci paesi dell’America Latina , dal Messico alla Colombia e dal Guatemala all’Uruguay e all’Argentina.

Los Puños de la nación

Dir: Pituka Ortega; Panama, 2006, 87’,V.O. sp. sott. inglese
Mentre una nazione lotta per definire la sua identità, la figura di Roberto Durán, conosciuto come “Mano de Piedra”, fa la sua apparizione nei quartieri più poveri della città. Questo personaggio, senza volerlo, alimenta il desiderio dei suoi compatrioti per un eroe, attraverso un periodo lungo quasi 40 anni. Dagli anni sessanta fino al 2000, il genio di Durán, combinato con il suo atteggiamento impulsivo, si mescola e cammina parallelamente alla storia del suo paese.

Made in L.A

Managua, Nicaragua is a Beautiful Town

Dir: Florence Jaguey; Nicaragua, 2007, 90’, V.O. sp.
Managua Nicaragua is a Beautiful Town è il titolo di una famosa canzone degli anni ’40, quando Managua era una capitale con meno di un milione di abitanti. Oggi a Managua vivono quasi due milioni di persone. Questo documen- tario scruta la città dall’alba al calare della notte, seguendo i passi di sei managuas.
Che cosa unisce i protagonisti di questa storia? La necessità di attraversare tutti i giorni la città, per bisogno, per sopravvivere. Con loro ci addentriamo nella Managua dei quartieri, dei mercati, delle strade sterrate, degli autobus e del traffico spietato.

Nietos, historias con identidad/ Nipoti, storie e identità

Regia: Tristán Noblia, 2012, 45’, V.O., Spagnolo, sott. Italiano

E’ una proposta che nasce per integrarsi con armonia alla campagna di comunicazione delle Abuelas de Plaza de Mayo. Si tratta di una serie di clips-documentari, di tre minuti ognuno, che racconta in ogni episodio la storia di un nipote ritrovato dall’Associazione.
Ogni episodio o ‘clip’ si sviluppa attraverso una ‘linea temporale’, tecnica che ci permette di ‘contestualizzare’ gli avvenimenti e sostenere il dinamismo con una vasta gamma di immagini. Per questo motivo, contiamo con la collaborazione dell’Archivio Generale della Nazione, dell’archivio delle Abuelas de Plaza de Mayo, di organizzazioni affini e, specialmente, con ciò che presentino i propri nipoti: fotografie, video, diari personali e vari oggetti (vestiti, giocattoli, ecc.) che serviranno come armi potenti delle loro esperienze.
La narrazione in off è a cura di Victor Hugo Morales, scrittore e giornalista uruguaiano.

O Cinema é meu jardim/Il Cinema è il mio giardino

Dir: Sérgio Rezende, Brasile, 2004, 54’, V.O. Port. Sott. Italiano

E’ un saggio sui temi del paradiso e del cinema, che ha come tematica principale la coltivazione dei fiori. Ispirato alla Genesi, e alle riflessioni dello storico Sergio Buarque de Holanda e del pensatore Gaston Bachelard. Una bella panoramica di alcuni dei lavori del più grande paesaggista del mondo del Secolo scorso: Roberto Burle Marx.

Inoltre il film ci dà la possibilità di vedere il giardino dell’anonimo Estevão da Silva, che realizzò un giardino allo stile di Gaudí in una favela di São Paulo .

O despertar das Amazonas

Dir: Anna Penido, Brasile, 2009, V.O. Portoghese, Sott. Italiano

Le etnie indigene dell’Amazzonia si riuniscono dopo il funerale del loro ultimo eroe: Orlando Villas Boas, fondatore del Parco Xingu. I Capi sono preoccupati. Le piantagioni di soia minacciano il paradiso verde e il più grande bacino d’acqua del Pianeta. Cosa sarà dell’acqua? E le piante medicinali? Chi le difenderà? Il bel rituale delle donne – le Yamarikuman – ha una risposta profetica: la protezione della vita non deve essere mai trascurata altrimenti accadranno catastrofi…

O sonho de Rose 10 anos depois/Il sogno di Rose 10 anni dopo

Dir: Tetê Moraes- (con la narrazione in off di Lucélia Santos-, musica di Chico Buarque); Brasil, 1996, 92’, V.O. Portugués, Sott. Italiano

Emozionante storia del ritrovo, 10 anni dopo, di Tetê Moraes – la regista – con i personaggi del suo film del 1987…

Il documentario narra i risultati sorprendenti degli alloggi provvisori e di come il sogno di Rose si concretizza. Teté realizzò Terra per Rose a partire dalla storia di Rose (contadina senza terra, con altre 1500 famiglie, che parteciparono all’occupazione di una terra improduttiva, la Fazenda Annoni, in Río Grande do Sul).

Oscar Niemeyer: un architecte engagé dans le siècle.

Dir: Marc-Henry Wajnberg Belgio, Brasile, 2001, 60’, V.O Portoghese, Sott. Francese

Con la participacione di: Chico Buarque, Fidel Castro, Haron Cohen, Maria Alice Rezende, Gilberto Gil.

Oscar Niemeyer, ultimo grande rappresentante del modernismo ed uno degli architetti più prolifici del secolo XX,venne incaricato di realizzare gli edifici ufficiali della nuova capitale di Brasile,Brasilia dal Presidente Kubitschek.Il film è incentrato sulla figura di un’uomo libero che crede nel potere dell’immaginazione,un’uomo affascinato dalle forme femminili,un’artista che non ritratta i sui ideali politici.Un film basato sul creatore di Brasilia,e di consequenza una pellicola riguardante il Brasile,che termina nel commemorare il 500 anniversario dalla sua scoperta e il 40 anniversario dalla fondazione della sua capitale.

Oscar Niemeyer – L’architettura e’ nuda

Unico film Italiano sul grande Maestro Brasiliano Oscar Niemeyer.

Regia Direction: Andrea Bezziccheri
Sceneggiatura Screenplay: Andrea Bezziccheri
Cinematografia Cinematography: Bomba – Gianluca Bombardone
Montaggio Editing: Maria Cristina Sansone
Scenografia Set design: Franco Losvizzero
Musica Music: Gabriele Mainetti
Audio Presa diretta Sound record: Andrea Faustinella
Interpreti Cast: Giacomo Pietrapiana, Oscar Niemeyer, Massimiliano Fuksas
Produzione Production: BOMBA production

Un giovane architetto in un viaggio al centro del Brasile e al centro di se stesso cerca di dare una risposta alla domanda “Che cos’è la bellezza?”. Prima intervista l’architetto Fuksas che gli parla del suo grande punto di riferimento in architettura poi decide di andare alla fonte. Attraversa l’oceano per chiedere ad Oscar Niemeyer, l’architetto degli architetti, se può l’estetica raccontare il contenuto e se può l’architettura essere specchio della crescita spirituale, scientifica e sociale di un popolo. In ore di intervista il grande saggio si racconta e gli occhi del giovane si aprono sull’aspetto filosofico della ricerca contemporanea che Niemeyer dall’alto dei suoi 100 anni ancora porta avanti con la freschezza di un laureando. Andare a Brasilia la città che costruì 50 anni fa nel mezzo del deserto e che divenne la nuova capitale del Brasile ed entrare nelle opere che hanno caratterizzato una rivoluzione iniziata con Le Corbusier ed ancora in atto, lo farà riflettere non solo su se stesso ma sull’essere umano e il suo futuro. Paesaggi dechirichiani, luoghi metafisici, pensieri, filosofia e arte in un viaggio nella storia di un uomo che ancora non ha finito di trasformare “la forma” del mondo. Tra Parigi, Rio De Janeiro, Roma, Milano e Brasilia il protagonista andrà alla scoperta della bellezza che va oltre l’estetica.

Oswaldo Guayasamín : “El Gladiador de la Dignidad”

Regia: Joaquín Mimbrero, Spagna, 2012, 52′, V.O. Spagnolo.

Il documentario narra la vita e opera di Oswaldo Guayasamín, uno dei principali artisti Latinoamericani.
L’opera di Guayasamín riflette un profondo impegno sociale in favore dei popoli emarginati e sfruttati: il maestro riesce a dar forma sulla tela alle grandi inquietudini umane, denunciando le ingiustizie sociali e mettendo in risalto i valori autoctoni dell’indigeno, indirizzando la sua opera verso la ricerca della pace sociale.
Interviene il dott. David Vaca, Addetto alla Cultura dell’Ambasciata dell’Ecuador

Preguntas sin respuesta

Dir: Rafael Montero, Messico, 2005, 120’; vo. Spagnolo sott. Inglese
Preguntas sin respuestas (Domande senza risposta), è il titolo del quarto documentario sul femminicidio della città di Juárez. Questo nuovo documentario ha un punto di vista maschile, in quanto ? il primo realizzato da un uomo su questa tematica. La partecipazione e la solidarietà per le donne assassinate di Juárez ha già oltrepassato le barriere nazionali. La speranza è che questi documentari possano fare leva sulla coscienza sociale per poter aiutare a risolvere le barbarie di Juárez.

Portinari: O Poeta da cor

Di Maria Maia, Brasile, 2004, 52’, V.O. Port. Sott. Ing

Portinari

Di João Batista de Andrade, Brasile, 1964, 8’, V.O. Port. Sott. It

Cândido Portinari

Qhapaq nñan: la voz de los Andes

Stéphane Pachot,Francia/Ecuador/Perù 2009, 78’, Spagnolo/Sott.Francese.

Nel 2007 i francesi Sébastien Jallade, giornalista e Stéphane Pachot, regista percorrono più di 2000 km attraverso le Ande del Perù e dell’Ecuador cercando di filmare donne e uomini che abitano nella zona del “Qhapaq Ñan”, antica rete del “Caminos del Inca” il quale si convertì nell’asse principale del suo sistema di comunicazione e ha costitu-tuito un mezzo di integrazione per lo sviluppo della cultura andina negli aspetti politici, amministrativi, socio-economici, sociali, culturali e ambientali; in questo modo, messe, radios comunitarias, interviste a contadini, pittori, minieri, studenti, arrieros, tessitrici sono ripresi per 30 ore durante “un’immersione” tra le Ande che durò sei mesi

Querido Camilo

Dir: Julio Molina; Guatemala, Costa Rica, Nicaragua, Brasile, 2007, 52’, V.O. sp, ing,  sott. italiano
È una storia che tratta temi come il Sandinismo in Nicaragua, la migrazione dei latinoamericani verso gli Stati Uniti, il reclutamento militare e la guerra in Iraq. Una storia raccontata dalla prospettiva di giovani amici che ci spingono ad ascoltare la voce della nostra coscienza.  Il film è stato girato tra il 2006 ed il 2007 a Miami, Boston, Costa Rica e Nicaragua. La squadra di realizzazione includeva operatori di Costa Rica, Cuba, El Salvador, Panama, Spagna

Relatos desde el encierro

Dir: Guadalupe Miranda, Messico, 2004, 78′, V.O. Sp., sott. It.

Le donne detenute nel Carcere Federale di Puente Grande, Jalisco, in Messico, offrono una testimonianza delle loro vite e dei loro crimini

Señorita extraviada

Dir: Lourdes Portillo, Messico 2001, 74′ v.o. Sott. Italiano.

Da Juárez, che è la città con più fabbriche in tutto il Messico, sono state trovate morte più di 300 donne, tutte quante lavoratrici nelle fabbriche locali e tutte con addosso segni di violenza sessuale. Mentre il documentario veniva girato altre donne scomparivano per poi essere trovate uccise. I colpevoli non si trovano, o semplicemente non si vogliono trovare, visto che c’è il sospetto che anche la polizia locale faccia parte della banda degli stupratori assassini, come afferma una testimone…

Shipibo: La película de nuestra memoria.
Regia: J. Claire Odland e Fernando Valdivia Gómez, Perù, 2011, 52′ V.O. Shipibo/Spagnolo/Sott. Inglese.
Nel 1953 l’antropologo Harry Tschopik Jr. percorse con la sua camara i Popoli Shipibos dell’Amazonia peruviana
e realizzò il film “Los Hombres de la Montaña/Gli Uomini della Montagna”. 50 anni dopo ricercatori del Museo Field trovarono negli archivi del Museo Americano de Historia Natural immagini che compilarono in un video. Solo dopo diverse generazioni, il Popolo Shipibo ha potuto vedere il film.
Una troupe del Museo Field ha visitato la conca del fiume Ucayali per presentar il film di Tschopik e raccogliere le testimonianze dei Shipibos: Quanto c’è di attuale nel film? Cosa pensano i Shipibos sulla loro identità, sul cambio climatico, sul futuro dei loro bambini?

Sipakapa no se vende

Sipakapa no è in vendita Dir: Álvaro Revenga Guatemala; 2006, 55′, V.O. Esp, Subt. Inglese.

Una comunità contadina del Guatemala si oppone alla costruzione di una miniera d’oro. Un documentario sulla vicenda della lotta di un popolo che non vuole conformarsi ai canoni di sviluppo globali. La voce di un popolo che preferisce la propria identità e le proprie tradizioni. O meglio: un popolo che conosce la propria strada e vuole percorrerla. Gli abitanti di Sipakapa si battono per poter scegliere tra il lavoro in miniera e i propri campi. Perchè “l’ oro non vale la vita”. E scelgono. La vita non l’oro.

Tambogrande

Dir: Ernesto Cabellos/Stephanie Boyd; Perú, 2007, 108’, V.O. Spagnolo. Sott. Italiano

Racconta la storia di un villaggio contadino, orgoglioso del mango e del suo limone, e della sua lotta per preservare il suo modo di vita, quando un ricco giacimento metallifero viene scoperto proprio sotto le sue strade e le sue terre. Manhattan Minerals, una piccola impresa mineraria del Canada, associata con lo Stato Peruviano, vuole trasferire parte della popolazione e sfruttare il giacimento del valore di migliaia di dollari.

Territorio de frontera

Dir: Guido Brevis Cile, documentario, 2007, 64’, V.O. Spagnolo/Mapudungún/Sott. Italiano

Questo documentario tratta il tema dei rapporti tra il Popolo Mapuche e lo Stato Cileno. Attraverso moduli tematici, i personaggi e gli intervistati sviluppano aspetti storici e attuali di questo rapporto che, come asse trasversale, presenta i fatti dello sciopero della fame, nel 2006, di quattro comuneros mapuche, davanti al quale lo Stato e le organizzazioni Mapuche prendono posizioni.

Tierras de agua dulce
Regia: Ana Cristina Henríquez, Venezuela, 2010, 52’, V.O. Spagnolo, Sott.
Inglese/Italiano
Il documentario della venezuelana Ana Cristina Henríquez, che ha scritto, prodotto e diretto, parla dell’impor-
tanza di conservare il dinamismo naturale delle acque nelle pianure venezuelane, le quali sono considerate come la terza zona umida più grande del Sudamerica.
Il documentario esalta la bellezza delle pianure venezuelane, e soprattutto il loro valore come uno degli ecosistemi più produttivi della Terra, la cui fragilità mette in pericolo un ricorso sempre più scarso come quello dell’acqua dolce.
“Tierras de Agua Dulce” ha ottenuto molti premi in diversi festival venezuelani ed internazionali, tra i quali ricor-diamo: Primo Premio nella categoria Ambiente e Sviluppo Sostenibile, del IV Incontro ispanoamericano di Video Documentario Indipendente (Messico); Mención Especial, categoria Ramsar MedWet, Ecofilms, del Festival Interna-zionale di Cinema + Arti visive di Rodos (Grecia); e Progetto vincitore del I Concorso Nazionale di Documentari del CONAC (Venezuela).

Timor Leste: o massacre que o mundo não viu

Dir: Lucélia Santos, Timor Est/Brasile, 2001, 75’, V.O. Portoghese, Sott. Italiano

Cast: Lucélia Santos (Narra in off)

Documentario sulla recente storia di Timor Est, ex-colonia portoghese in Asia. Dopo essere riuscita a liberarsi dal dominio portoghese, nel 1975, il Paese fu invaso dalla vicina Indonesia, che per 25 anni ha massacrato quasi un terzo della popolazione locale. Il dramma del popolo timorense non ha mai ricevuto la giusta attenzione da parte della comunità internazionale. Nel 1999, dopo un plebiscito supervisionato dall’ONU, venne confermata l’autonomia della regione.

Vallejo: Poeta peruano

Dir: Danny Gavidia, Perù, 2001, 45’, V.O. Spag. Sott. Italiano

Documentario/fiction sulla vita, malattia e morte del grande Poeta. César Vallejo (1892-1938) è stato uno dei massimi interpreti della letteratura e cultura ispanoamericana. L’intellettuale peruviano studiò e insegnò all’Università Nazionale di Trujillo prima di trasferirsi in Europa dove morì, a Parigi, il 15 aprile 1938.

Violeta Parra: Viola Chilensis

Di Luis Vera, Cile, 2003. 85’, V.O. Sp

Il regista cileno Luis Vera ha realizzato un documentario sulla vita appassionata e poco conosciuta della cantautrice, cultrice del folklore e artista plastica, Violeta Parra. “Viola chilensis” è un omaggio e allo stesso tempo un lavoro di recupero dell’opera di una delle donne piú iportanti della cultura popolare cilena e latinoamericana.
Sin dalla decade deli anni ’80 il cineasta Luis Vera aveva in mente di realizzare un film sulla vita dell’autrice di Gracias a la vida e Volver a los 17. La sua identificazione con la vita appassionata di Violeta Parra, specialmente nel suo rapporto con la patria  e le proprie radici, fu il leiv motiv di questo lavoro la cui elaborazione duró piú di 13 anni.

Vlado: 30 anos depois

Dir: João Batista de Andrade;  Brasile, 2005, 90’, vo. portoghese sott. it.
João Batista sostiene che questo documentario sia un atto dovuto, “un film che avrebbero dovuto girare da molto tempo”. Il regista traccia un quadro emozionante di un uomo che ha rappresentato molto non solo per la stampa brasiliana (ha ricoperto, tra gli altri incarichi, quello di direttore giornalista presso TV Cultura ed editore letterario per la rivista Visto), ma anche per la fine della dittatura militare in Brasile. Vlado Herzog morì il 25 ottobre 1975, dopo essere stato torturato dal DOI-CODI (organo di repressione politica del regime militare). La versione ufficiale sosteneva che Vlado, come era chiamato dagli amici, si fosse suicidato è un fatto che non corrispondeva alla realtà, così come fu provato anni dopo.

Yasuni, Two seconds of Life
Documentario (Ecuador, USA., Austria)
Regista: Leonardo Wild, 2010, 93’, V.O. Spagnolo/Inglese, Sott. Inglese.
Yasuni – dos Segundos de vida racconta la proposta del presidente dell’Ecuador di non sfruttare i giacimenti
petroliferi delle terre del Parco nazionale di Yasuni.
In cambio, si augura che i paesi industriali coprano le spese di preservazione dei “polmoni verdi” del Pianeta.
Infatti è la metà del prezzo che l’Ecuador riceverebbe per il greggio. Inoltre questo denaro sarà utilizzato per la protezione della selva che ospita la più grande biodiversità del mondo così come per gli indigeni che abitano nell’area del Yasuni.
Questo documentario chiarisce la faccenda di questa proposta eccezionale alla comunità globale e arricchisce le opi-
nioni di tutti i partiti, sia quelli politici che scientifici, rappresentanti delle compagnie petrolifere o gli indigeni stessi,
Questo vasto e in parte allarmante film, è smussato da un viaggio musicale attraverso l’Ecuador.