Lucélia Santos
Lucélia dos Santos è nata a Santo André (San Paolo) il 20 maggio del 1957. Ha scoperto la sua vocazione artistica durante un’escursione con la scuola quando vide la pièce “La Morenita” con Marília Pêra presso il Teatro Anchieta (SP).
Santos è figlia di Maurílio Simões dos Santos e Maria Moura dos Santos, entrambi ex operai. Ha un fratello, Maurílio Wagner, e una sorella, Cristina Santos, cantante e attrice. Ha esordito a teatro all’età di 14 anni, in una piéce per l’infanzia dal titolo “Dom Chicote Mula Manca e seu Fiel Companheiro Zé Chupança”. Grazie a questa interpretazione Lucélia Santos vinse tutti i premi per l’attrice-rivelazione di quell’anno. Subito dopo l’attrice divenne allieva del professor Eugênio Kusnet, che riconobbe il suo talento innato per la recitazione, e le fece frequentare un corso di due anni. Al termine del corso fu invitata a partecipare al musical “Godspell”. Seguirono altri lavori teatrali importanti: Rock Horror Show e, nel 1976, la piéce Transe no 18, al fianco dell’attore Milton Moraes.
Fu proprio in quell’anno che per Lucélia arrivò l’occasione della sua vita: il regista Herval Rossano e lo sceneggiatore di telenovelas Gilberto Braga la scelsero per interpretare La schiava Isaura, tratta dall’omonimo romanzo di Bernardo Guimarães. Il successo della telenovela, che esordì su Rede Globo l’11 ottobre 1976, fu immenso e proiettò la carriera dell’attrice a livello internazionale. La schiava Isaura, secondo un’indagine della trasmissione Good Morning America, è il prodotto televisivo più venduto e doppiato al mondo: è stata trasmessa in 130 Paesi. In Russia diventò così popolare che la parola portoghese fazenda entrò nell’uso quotidiano. Nel 1985 l’attrice conquistò il premio Aquila d’Oro (l’Oscar della televisione cinese), offerto per la prima volta ad un’attrice occidentale.
A Cuba fu ricevuta da Fidel Castro con gli onori riservati a un Capo di Stato. Lo stesso Fidel Castro ha confessato di possedere nella sua videoteca personale il film-scandalo Luz del Fuego, interpretato nel 1981 dall’attrice brasiliana. Dopo il successo de La schiava Isaura le si aprirono le porte del cinema, tanto da diventare la musa del drammaturgo Nelson Rodrigues, che volle Lucélia nel film Bonitinha, mas ordinária. In seguito interpretò tanti altri film tratti dalle opere di Rodrigues: Engraçadinha, di Haroldo Marinho Barbosa, che uscì anche nelle sale italiane col titolo Un caldo invito, e Álbum de família.
Contemporaneamente continuò ad interpretare telenovelas di successo, molte delle quali per Rede Globo: Locomotivas, Feijão Maravilha, Água Viva, Ciranda de pedra, Guerra dos Sexos (trasmessa in Italia da TMC col titolo Adamo contro Eva), Sinhá Moça (trasmessa in Italia coi titoli Il cammino della libertà e La padroncina) e Vereda Tropical. Sposata col maestro John Neschling, da cui ha avuto un figlio Pedro Neschling anche lui attore, oggi è divorziata. Dopo l’indipendenza di Timor Est, nel 2001, l’attrice si è recata sul posto e, col figlio, ha realizzato un film-documentario Timor Lorosae – O Massacre Que o Mundo Não Viu/Timor Leste – Il massacro che il mondo non ha visto, dove indaga sugli assassinati che ci furono prima dell’indipendenza di Timor Est. Il documentario è stato prodotto dalla sua Casa di produzioni, Nhock Produções Artísticas Ltda.
Al di là della sua bravura come attrice, Lucélia è stata sempre sensibile ai diritti umani.
Recentemente ha interpretato il personaggio di Suzana Mayer nel telefilm Donas de Casa Desesperadas, versione brasiliana di Desperate Housewives, ma continua facendo cinema, teatro e TV.